Nanoparticelle di dimensioni così ridotte da poter ricoprire nella misura di un miliardo la capocchia di uno spillo. Sono queste il mezzo utilizzato da alcuni ricercatori del Dartmouth-Hitchock Norris Cotton Cancer Center per penetrare cellule tumorali e attivare il sistema immunitario.
Si tratta di un approccio che si pone l’ambizioso obiettivo di superare le barriere difensive del cancro, smascherando le cellule cancerogene e palesandole a quelle dell’immunità. “Le nanoparticelle - spiega Steve Fiering, professore e ricercatore di Microbiologia e Immunologia della Geisel School of Medicine del Dartmouth - indirizzerebbero le cellule immunitarie a combattere quelle cancerogene, aiutandole a riconoscere la minaccia e attrezzandole adeguatamente”.
In che modo?
Il team di Fiering sta testando la combinazione di calore e nanoparticelle metalliche inattive contententi oro, argento o ferro. Le nanoparticelle vengono assorbite dalle cellule tumorali e attivate attraverso l’applicazione di campi magnetici, raggi infrarossi o onde radio. L’attivazione genera calore e lo shock termico uccide le cellule tumorali. L’aspetto sorprendente è che il calore spinge le cellule dell’immunità a riconoscere come non self, e quindi ad attaccare, anche le cellule tumorali che non sono state riscaldate.
L’ipertermia locale quindi, non solo distrugge in maniera selettiva le cellule tumorali, riducendo al minimo il danno ai tessuti circostanti, ma è in grado anche di indurre risposte immunitarie anti-tumorali diminuendo il rischio di recidive e di metastasi.
“From bench to bedside – dal laboratorio alla cura”
Naturalmente non è tutto così semplice. Le variabili tecniche sono molteplici e numerosi studi sono in atto nei laboratori di tutto il mondo per superare le criticità. Fortunatamente, come lo stesso Fiering rivela, l’approccio clinico non sembra essere così lontano. Ci auguriamo quindi che le importanti osservazioni ottenute in laboratorio possano tradursi rapidamente in applicazioni pratiche per il paziente – from bench to bedside. La strada sembra essere quella giusta.